Azienda Agricola Olearia Palmieri presenta il propri prodotti...

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L’azienda nasce, nel 1948, ad opera di Vincenzo Palmieri e Giorgio Musticchio, spinti dalla necessità di produrre olio dalle proprie olive poiché, nell’immediato dopoguerra, l’unico frantoio presente, nel piccolo paese al piedi del Gargano, era caduto in disgrazia per via di una cattiva gestione e quindi aveva chiuso. Aprendo una piccola parentesi è giusto ribadire che l’Oleificio è un’industria agricola, perché l’agricoltura, appunto, incide notevolmente sull’attività; e come ogni attività agricola il suo andamento dipende dalle condizioni metereologiche.
La produzione di un buon olio dipende dalle precipitazioni: se la pioggia cade, ad esempio, verso gli inizi di settembre, quindi in fase di maturazione della drupa, il frutto crescerà in maniera ottimale. Se, invece, al contrario, la pioggia cade prima che esse vengano raccolte (agli inizi di ottobre) il frutto rischia di gonfiarsi d’acqua e quindi l’olio con ogni probabilità risulterà molto meno corposo.

Continuando, il primo impianto fu acquistato dalla Pieralisi , azienda marchigiana appena sorta, ed era composto da un impianto a pressione con tre presse ma dotato già del separatore centrifugo per separare, appunto, l’acqua dall’olio. Con l’assestamento economico, nel corso degli anni, il numero delle presse fu aumentato a sei e fu, inoltre, inserito il dosatore automatico per la pasta e introdotta, ancora, la seconda estrazione con l’utilizzo delle super – presse. Nel 1970 l’azienda passò completamente nelle mani di Vincenzo Palmieri.

Nel 1986, lo stesso, spinto dal desiderio e dalla necessità di migliorare lo standard qualitativo dell’olio prodotto, sostituì l’impianto a pressione con il moderno ciclo continuo, che nel frattempo si era evoluto e non comportava più il riscaldamento della pasta. La necessità era dettata dal fatto che i grandi gruppi oleari come Monini, Carapelli e Salov, che si rifornivano all’ingrosso proprio dal frantoio Palmieri, iniziavano a richiedere oli provenienti da impianti continui perché più "puliti" e privi di difetti organolettici. Nel 1992 l’azienda è passata nelle mani del figlio, Domenico, che intanto ha apportato grandi cambiamenti già a partire dal conferimento delle olive. Di recente, invece, è stato inserito anche il separatore della sansa per ottenere nocciolino pulito, da vendere come combustibile.

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